Sì! Quanto meno quando una persona si risveglia dal coma o dal sonno profondo artificiale. Le moderne terapie intensive usano spesso il sonno profondo artificiale per patologie gravi, come ad esempio il COVID-19. Quando il paziente viene risvegliato, deve riprendere il suo ritmo circadiano il più presto possibile, entro pochi giorni. Infatti è proprio questo ritmo a scandire le funzioni dell’organismo umano. In parte è responsabile anche di un sonno migliore e di una maggiore capacità di concentrazione. Se il ritmo non riprende, si parla di delirio. Rimanere a lungo in questo stato confusionale di tempo e spazio comporta disturbi cognitivi per circa un terzo dei pazienti. Il delirio è sfavorevole in termini prognostici, prolunga la degenza in ospedale e i tempi di recupero. Circa un decimo dei pazienti con delirio non esce più da questo stato e muore. La luce viene dunque usata come strumento terapeutico. La luce è il più potente metronomo dell’orologio biologico.
Progetto esemplificativo di una sala ricreativa
L’illuminazione di una sala ricreativa deve soddisfare molte necessità. Dal momento che i residenti delle case di riposo vi trascorrono solitamente molto tempo, in questo esempio abbiamo optato per un progetto illuminotecnico Human Centric Lighting. Il principio HCL tiene conto dei requisiti minimi non solo per le esigenze visive ma anche per quelle biologiche, in questo caso di residenti con un’età media di 75 anni.
Illuminazione per il ritmo giorno/notte
Dopo un sonno profondo artificiale, o anche dopo un’anestesia, l’orologio biologico deve risintonizzarsi il più rapidamente possibile. A tale scopo, i pazienti risvegliati vengono esposti a un forte illuminamento proveniente dal soffitto sopra il letto. Nel progetto di ricerca “Mimicking natural daylight expositur”, condotto dall’Università di Salisburgo nella clinica Albert Schweitzer di Graz, sono stati installati apparecchi d’illuminazione RECOVER della XAL. Con questi si è misurata una dose giornaliera di 6.333lx/h sugli occhi. La ricerca ha dimostrato in modo inequivocabile la stabilizzazione del ritmo giorno/notte. Con una dose quotidiana inferiore a 5000lx/h non si può parlare di effetto biologico sufficiente.
Illuminazione per case di cura e riposo
A una persona sana può bastare una passeggiata all’aperto di un’ora per sincronizzare l’orologio biologico. Le persone che invece sono costrette in ambienti chiusi, come accade spesso agli anziani, hanno bisogno di un’adeguata dose di luce artificiale per mettere in atto questa sincronizzazione. Le raccomandazioni progettuali tedesche per gli effetti biologici della luce, chiamate DIN SPEC 67600, suggeriscono per le persone sane < 250 MEDI Lux di mattina per < 4 ore (MEDI =Melanopic Equivalent Daylight Intensity). Con un’illuminazione sotto i 4000 K, questi 250 MEDI Lux significano più o meno 370 Lux valutati visivamente. Le norme DIN 5031-100 definiscono poi fattori di correzione per le fasce di età. Infatti, con l’avanzare dell’età aumenta l’appannamento del cristallino e allo stesso tempo diminuisce il diametro della pupilla.
Ciò significa che la retina di una persona anziana riceve decisamente meno luce. Per i residenti novantenni di una casa di riposo, questi due cambiamenti fisiologici si traducono in un fattore di correzione pari a 0,193. Pertanto, i 370 Lux suggeriti per un 32enne standard, divisi per il fattore di correzione 0,193, diventano 1917 Lux per i novantenni.
Le normative illuminotecniche internazionali EN 12464-1 si limitano invece a richiedere valori minimi solo per le mansioni visive. Per disporre di un’intensità di luce che abbia effetti biologici sono necessari inevitabilmente molti più apparecchi. Nei luoghi di lavoro si può ottenere l’efficacia biologica raddoppiando o triplicando gli apparecchi dell’impianto. Nelle case di riposo ne servono invece 4 o 5 volte tanto. In qualsiasi caso va predisposta una generosa illuminazione dal soffitto e dalle parti superiori delle pareti, con molte componenti di luce indiretta.
LED a spettro completo: luce sana e amica degli occhi
XPECTRUM è il nome dei nuovi LED XAL a spettro completo, molto simile a quello della luce naturale e garante di una luce sana ad efficacia biologica. Lo spettro della luce naturale è ottenuto riducendo la componente di luce azzurra e aumentando invece quella del ciano. Questo rapporto equilibrato fa sì che la dilatazione della pupilla corrisponda al livello naturale, in modo che gli occhi si stanchino di meno. Inoltre i colori più saturi hanno un effetto stimolante ed emotivo sulle persone.